E’ democratica la Rete?

E’ di sicuro una delle domande più “gettonate” in questi ultimi tempi, dai “navigatori” della Rete e non. Qual’è la situazione attuale e i possibili sviluppi di questo spazio virtuale (e vitale per tanti di noi), nella crescita inarrestabile di domini e users, .com e luccichii multimediali? E con la tendenza, da parte di alcuni governi anche “democratici”, a voler trasformare Internet in qualcosa di diverso rispetto a ciò che è sempre stata?

Di tutto questo, e anche di più, si discute nell’interessante conferenza-dibattito tenuta lo scorso 9 settembre a Firenze, nell’ambito del 9° incontro nazionale di Emergency. Un evento che non passa inosservato.

Ospite illustre: Stefano Rodotà, giurista e per lungo tempo Garante della Privacy in Italia. Partecipa il giornalista Arturo Di Corinto. Moderatore Maso Notarianni di Peacereporter.

Buona visione!

 

N.B. Dal sito di Peacereporter, vedi anche Democrazia in Rete, l’utopia possibileChe descrive quanto discusso nell’incontro, con maggiore dettaglio di quanto qui segnalato.

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Comma ventinove

MonoscopioNon sparate sul giornalista!

… E neanche sul blogger, per favore!

Sembra non avere grossi freni (salvo qualche ritocco) la legge già approvata in Senato, che stravolgerebbe (… stravolgerà?) tutto quanto è da noi, poveri Italiani, informazione.

Anche se c’è chi ne vorrebbe terminare l’approvazione alla Camera con calma in settembre, il signor B freme per la più rapida possibile conclusione dell’iter. Chissà, magari prima della fine dei Mondiali, confidando sulla distrazione di noi popolo di poeti artisti e … tifosi?

Certo all’occhio superficiale del cittadino qualsiasi (e soprattutto, all’occhio abituato alla visione standard dei soliti Tiggì) la legge è necessaria: troppi giornali – e troppe trasmissioni TV – frugano senza ritegno sui fatti di gente potente, addirittura di chi ci governa!

Ma è scandalo il far conoscere, o è scandalo il lasciar fare senza che nessuno ne sappia, se son fatti oscuri, contorti, che portano alla scoperta chiara di reati, che investono chi dovrebbe essere onesto, trasparente, perché al servizio di tutti noi?

E tra le righe (è un vizio questo già apparso in altri progetti recenti) ecco qualcosa che vuol chiudere la Rete, o meglio, allineare il comportamento di siti e blog a quanto dovrebbero adeguarsi le redazioni dei giornali. Appunto, il comma 29 nell’articolo 8 del DDL…

Per ignoranza dei meccanismi diversi rispetto all’informazione su carta o TV? O per consapevolezza (ahinoi!) che il popolo della Rete oramai “fa numero” e costituisce alternative valide nel diffondere notizie (anche ciò che si vorrebbe far tacere), e soprattutto, opinioni, al di sopra dei poteri oramai limitati dei media tradizionali? Se l’obbligo di rettifica entro 48 ore (pena multe di decine di migliaia di euro) è fattibile in una redazione giornalistica, come faranno invece i bloggers, spesso usi ad aggiornare i propri siti web a distanza di giorni o ancor più di rado?

P.S. Non c’è il solo bavaglio, il “non far conoscere”: la legge creerà meccanismi incredibilmente macchinosi e limitanti per chi deve indagare (c’è chi dice addirittura che si sta facendo un grosso regalo alla mafia). E temo che nonostante la forte mobilitazione contraria alla legge (anche all’estero, anche in seno alla stessa maggioranza) alla fine il signor B la spunterà.

A questo punto spero solo di essere un pessimista…

P.S. Come qualcuno avrà notato, casamia.org ha aderito il 9 luglio all'”imbavagliamento” del sito per un giorno. Qui la pagina che ha sostituito il blog…

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Partiti!

COMUNICATO STAMPA

Nella giornata di ieri 13 marzo la delegazione dei membri della nuova “Mission” di pace ha iniziato il suo viaggio alla volta di Sulaimaniya, nel Kurdistan iracheno. Organizzata dall’International Peace Bureau, la più antica federazione di organizzazioni e associazioni per la pace con sede a Ginevra, parteciperà alle celebrazioni della strage della popolazione di Halabja operata con gas chimici da Saddam nel 1988.
Questa Mission rappresenta la continuazione di un percorso iniziato nel 2006 e che in questi anni ha avuto sviluppi inaspettati: grazie all’interessamento e la collaborazione di Regione Toscana, Comune di Firenze e ospedale Meyer, in questa regione del nord Iraq è stata possibile la costruzione di quattro ospedali la cui alta specializzazione in campo radioterapico e oncologico sarà di grande aiuto anche per la cura delle stesse vittime sopravvissute agli eccidi di Saddam.
Ai colloqui con le autorità locali parteciperanno, per il Comune di Firenze, la Presidente della Commissione Pace Susanna Agostini, mentre l’IPB di Ginevra sarà rappresentato dallo stesso Presidente Thomas Magnusson.
Nella delegazione ricordiamo inoltre Fulgida Barattoni attuale Presidente di IPB-Italia, ufficio italiano dell’organizzazione, assieme a diversi altri membri. Si affiancheranno inoltre alcuni operatori economici italiani che avranno colloqui con i corrispondenti locali. Ricordiamo che la regione autonoma del Kurdistan iracheno ha vissuto marginalmente le vicende della guerra e la loro spinta al progresso economico e sociale rappresenta una priorità per risollevarsi rapidamente dal lungo periodo di sofferenze e distruzione.

Alcuni riferimenti:
IPB-Italia: http://www.ipb-italia.org
IBP sede mondiale di Ginevra: http://www.ipb.org (in inglese)

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