Alla fine degli imperi

E’ risaputo (ed è esperienza purtroppo sempre attuale). Quando un impero finisce, ciò che resta ha poche chances di restare nella pace.

Successe ai tempi dell’antica Roma. Successe nella ex Yugoslavia alla morte di Tito; e continua a succedere ancora – cronaca a puntate che ne riporta in questi giorni le ultime novità – nel territorio dell’allora Unione Sovietica dopo lo sgretolamento della ex seconda superpotenza.

Quando un impero finisce, gli Stati che lo compongono non ne subiscono più l’influsso, ma nemmeno il collante necessario per mitigare tensioni e incomprensioni e inimicizie etniche e religiose. Già Terzani nel suo libro-reportage “Buonanotte signor Lenin” descriveva l’acuirsi dei conflitti tra le varie regioni dell’impero sovietico al momento del suo crollo, molle di meccanismi che che il tempo aveva teso via via, predicendo quanto poi nella realtà qua e là è accaduto e sta accadendo. Il conflitto tra Russia e Georgia non è una sorpresa.

E il mio pensiero spazia allora a quanto lessi tempo fa dal sociologo norvegese Johan Galtung (colui che predisse a distanza di anni, e con uno scarto di appena due mesi, il crollo del Muro di Berlino) che afferma, anche l’impero statunitense soccomberà. Di certo il suo territorio non ha Stati membri in cui covino tensioni forti o differenze acute etniche o religiose – e la stessa popolazione è un vasto crogiolo di razze che convivono più o meno efficacemente. Ma l’influenza degli USA nel mondo è tale da porsi il dubbio, se tale collante s’allenterà, che succederà allora? Riusciremo a trovare una via alternativa, di convivenza e nonviolenza nel pianeta?

E’ un quesito su cui varrebbe la pena batterci il capo, e lavorare – chi può, chi deve – per la sua risoluzione.

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Tutti da Romano sabato sera

Non si siano sentiti delusi coloro che immaginavano folle oceaniche davanti all’abitazione di Prodi, sabato 2 febbraio 2008 a Bologna.
Perché il raduno dei simpatizzanti e amici, iniziato attraverso il tamtam in Rete e col passaparola cittadino, non voleva avere rilevanza soprattutto politica. E l’essersi trovati lì, direi in amicizia, è stato comunque un evento in sintonia perfetta con lo stile stesso del personaggio.


Già da prima delle 18 davanti a casa s’è radunata gente, fino ad arrivare a un centinaio, occhio e croce, e notando diversi cameramen e fotografi.

Il sottoscritto in mezzo alla folla a immortalare l’avvenimento, che poi è stato (novità!) replicato “virtualmente” in Second Life.

Ed ecco dalle foto notarsi varie signore di mezza età con cartelloni di ringraziamento al premier appesi al petto, un’altra con avvolta la bandiera verde “Uniti nell’Ulivo”, nel mentre che un folto gruppo di giovani arrivava a sventolare le proprie numerose bandiere del PD.

Dopo un coro di “Romano, Romano!” eccolo allora affacciarsi alla finestra del suo studio e uscendo in strada poco dopo, in una full immersion tra la folla – e noi tutti dietro, in un’estemporanea manifestazione che ha seguito Prodi in una breve passeggiata per le strade del centro.

Un’ora e mezza circa è durata la manifestazione; sicuramente non ha avuto un’eco rilevante sui media ma l’evento c’è stato.

E queste immagini lo dimostrano…

N.B. Anche nel sito www.perlulivo.it sono presenti alcune delle mie immagini.

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35° Premio satira politica (premiazione di Mauro Biani)

Ecco qua. A Forte dei Marmi, quando a Mauro Biani è stato consegnato il premio “Pino Zac” per la satira sul web.

E’ mio vizio andare in questi posti con le mie “armi di illustrazione di massa” 🙂 e anche qui non son stato da meno. Tutto gratis, eh!

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