Tenete spenta la TV

Voi che in cuor vostro avete già scelto
per il bene delle vostre città
dalla vita ammorbata
la legalità calpestata
l’arroganza servita come virtù.
Voi che nel silenzio nascosto
del sentimento sgomento
alimentato
dall’abitudine
di manovre insensate
di poteri corruttori
di ideologie estreme
avete voluto
finalmente
che si voltasse pagina.

A voi un ultimo sforzo
un ultimo sacrificio.
Ché a velare il vostro “no”
non siano notizie false
messaggi iniettati nell’inconscio
manovre subdole mediatiche.

Voi in questi giorni di vigilia
dove gli inganni riaffioreranno

Voi, in questi giorni
mi raccomando

Tenete spenta la TV.

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Noi. Dentro i fiumi della Storia

Nulla è mai sicuro. Nulla è mai stabile, statico, tranquillo, in questo nostro mondo che credemmo globalizzato, e nell’illusione che la vita scorresse placida.

Nulla è sicuro, nel mondo dell’umano; nell’interazione continua tra i popoli, tra gli stridori di classe e di casta, promesse mancate, croniche o improvvise povertà.

E ancora come sempre, vita e morte si misurano, si gareggiano, e fronteggiano implacabili le forze brutali amplificate dai mezzi che smisurate ricchezze facilitano,
poteri occulti o terribili armi che siano.

Noi, i piccoli, i pensanti, i desiderosi di pace, saggezza e onestà,
ancora attendiamo.

Di caute e condivise volontà, sgomenti ma uniti. Qualsiasi il mezzo per comunicarci l’ansia, o l’azione.

Noi. Dentro i fiumi della Storia
non possiamo tacere.

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Grida il sangue degli uccisi

E’ triste associare l’ultimo giorno dell’anno con un evento tragico. E’ ancor più triste constatare che anche quest’anno che va terminando ha portato con sé la sua storia di morti, distruzioni e atrocità.

Pur consapevole della grande discordanza che oso qui portare, dal clima di festa che riempie queste ultime ore del 2010, non posso non pensare a come in tante parti del mondo oggi è un giorno come tutti gli altri, e dove c’è guerra si muore anche a Capodanno.

Dal “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo ecco allora una riflessione. Amara, tragica quanto volete, ma reale e quanto mai attuale. Auguriamoci solo che l’anno che verrà arrivi a portare soluzioni razionali e pacifiche ai tanti conflitti in corso.

GRIDA IL SANGUE DEGLI UCCISI

Ancora un italiano ucciso in Afghanistan. Affratellato nella morte agli innumerevoli afgani anch’essi uccisi. Uccisi tutti dalla guerra assassina.

Una guerra alla quale la Costituzione della Repubblica Italiana proibisce all’Italia di partecipare.
Una guerra insensata che si prolunga di fatto da due generazioni.
Una guerra che potrebbe cessare immediatamente, se solo la comunità internazionale si decidesse a recare aiuti umanitari invece che guerra ai popoli oppressi, oppressi dal terrorismo e dal maschilismo assassini, dall’imperialismo e dal razzismo assassini, dalla mafia e dal totalitarismo assassini.

La pace si costruisce con mezzi di pace.
La democrazia si promuove con la democrazia.
I diritti umani si difendono rispettando i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il primo diritto umano e’ il diritto a non essere uccisi.

Cessi la guerra nemica dell’umanita’.
Occorre la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei confltti.
Solo la pace salva le vite.
Vi e’ una sola umanita’.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra e si adoperi immediatamente l’Italia per la pace con mezzi di pace.
Grida il sangue degli uccisi.

Peppe Sini
responsabile del “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo

Viterbo, 31 dicembre 2010

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