Qui sotto è riportato il link al video del discorso integrale del dott. Helfand. Ascoltiamolo, magari aiutandoci con i sottotitoli presenti. Facciamo nostro l’appello finale. E segnamolo nell’elenco delle cose importanti da fare.
E il poco tempo che la vita sociale ci lascia libero avrà il colore e il sapore della speranza.
“Le armi nucleari non sono una forza della natura, non sono generate da Dio, sono qualcosa che gli esseri umani hanno prodotto, e noi le possiamo smantellare, sappiamo come fare. Ciò che manca è la volontà politica.
E per questo ci rivolgiamo a voi, perché questo compito, l’eliminazione delle armi nucleari, richiede il coinvolgimento di ciascuno di noi. Vi sono qui tra noi dei grandi leaders, che impiegano tutto il loro tempo nel lavorare per la propria causa. Io sono solo un medico, trascorro 40 ore alla settimana per curare i miei pazienti, posso impiegarne poco per lavorare su questo problema. Ed è quanto tutti voi potete fare. E spero che tutti voi lo vogliate fare, in modo che quando arriverete a tirare le somme della vostra vita, potrete onestamente essere in grado di guardare in voi stessi e dire, ho aiutato a salvare il mondo. Non posso promettervi che con questo vi guadagnerete il Paradiso, ma posso promettervi che questa sarà la cosa migliore che potreste dire della vostra vita”.
Più di 150 nazioni sono rappresentate a Vienna. Perfino potenze nucleari quali Stati Uniti, Gran Bretagna, India e Pakistan hanno deciso la loro partecipazione dopo avere boicottato gli incontri precedenti – a Oslo nel 2013 e a Nayarit all’inizio dell’anno.
Thomas Nash, rappresentante di ICAN e direttore nel Regno Unito dell’osservatorio sulle armi Article 36, ha dichiarato: “Le precedenti conferenze, tenutesi in Norvegia e Messico, hanno concluso che nessuna risposta sarebbe adeguata, nel caso di esplosione accidentale o fortuita di una o più armi nucleari. Questi incontri globali hanno rappresentato una riformulazione collettiva che ha cambiato in modo radicale la discussione sulle armi nucleari a livello internazionale. Le prove presentate finora durante questo processo sono impressionanti. L’impatto delle armi nucleari è perfino peggiore di quello che pensavamo e il rischio del loro uso è più grande di quanto ammettano i governi. Ci aspettiamo che gli Stati reagiscano a queste prove lanciando un processo per arrivare alla messa al bando delle armi nucleari entro il settantesimo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, il prossimo agosto”
E’ una speranza che non può morire: una speranza alimentata dagli sforzi che in tutto il mondo la Società Civile da lungo tempo sta impiegando. Dalla consapevolezza, ormai presente nei governi di tantissimi Stati, che l’era atomica deve finire, o che a finire sarà la vita stessa sul nostro pianeta.
Facciamo vincere la speranza!
Il Premio Nobel per la Pace Desmond Tutu, anche quest’anno ha voluto essere partecipe, con un videomessaggio il cui testo originale è riportato qua.
7 December 2014, Vienna
To my brothers and sisters in the ICAN movement, I extend my warmest greetings from South Africa. Although I could not be with you in Vienna for this important gathering, rest assured that I am right by your side in this noble effort to free the world from nuclear arms. Our task, of course, is not an easy one. But nor was ending Apartheid in South Africa. Through perseverance, conviction and determination, we defeated the forces of injustice and hatred. We won because we stood on the right side of history; we stood for a just and moral cause.
And you, too, stand on the right side of history.
I am confident that, before long, the voices in favour of total nuclear disarmament will drown out those who say that the world cannot change. The writing should already be on the wall for the nuclear powers. A treaty banning nuclear weapons is on its way. The momentum of this campaign is unstoppable.
You achieved much in Oslo and Nayarit. This Vienna conference, no doubt, will be another important milestone on the path to a ban. The vast majority of governments are demanding urgent action. No longer are the world’s peoples willing to be held hostage to these unspeakable weapons of terror.
My dear friend and comrade the late Nelson Mandela was an outspoken critic of nuclear arms. He regarded the dismantlement of South Africa’s nuclear arsenal as a necessary part of our transition from a pariah state to an accepted member of the family of nations. He implored all other nuclear powers to disarm as well.
In his honour, and for the sake of humanity, let us all intensify our efforts to bring the era of nuclear weapons to an end.
We can – and must – succeed.
I wish you well over the coming days as you work hard to strengthen the international resolve to negotiate a treaty banning nuclear weapons. I was delighted to learn that your next major gathering may well be here in South Africa! That would be most fitting, indeed.
We will, of course, welcome you with open arms. These arms with which we embrace each other are the only arms we need!
Dear friends, I very much hope that next year will mark the beginning of negotiations for a ban. What better way to honour the victims of Hiroshima and Nagasaki in the 70th anniversary year of the atomic bombings. Only by eliminating nuclear weapons can we ensure that no one else ever suffers as they did. That must be our driving motivation.
“La creatura che fu bella”, dal titolo quasi nostalgico per quanto fu perduto all’improvviso. L’alternanza tra visioni tragiche, esposizioni rigorose del cosa fare e del perché agire con urgenza, e note in versi del dolore, dell’orrore, della perdita, da chi è sopravvissuto al passato olocausto.
Perché il 29 agosto? Perché – seppure in sordina – orrori e dolori si sono ancora accumulati negli anni: ed è stato opportuno riflettere, ricordare e suggerire le possibili speranze, nella data cui cade la Giornata internazionale contro i test nucleari...