Si parlava di Linux... Bene, il sistema operativo più flessibile del mondo :-) ospita già, nel proprio kernel (eventualmente previa compilazione), le strutture di base necessarie per il riconoscimento dei protocolli AX.25 amatoriali; ad esse occorre però aggiungere le ax25-utils per avere in mano i mezzi minimi per poter trasmettere via radio. Poi ci sono i necessari applicativi a seconda dell'uso: i BBS, i Converse Bridges, i Nodi... Linux inoltre - avendo già di suo tutti i meccanismi del tcp/ip, può fare da router anche via radio (oltre all'AX.25 appunto, alcuni gruppi sperimentano anche servizi in tcp/ip - seppur anch'essi trasportati dal livello 2 AX.25!), realizzando a volte anche servizi di "gateway" tra Internet e mondo radiotelematico - tecnicamente fattibile ma con diverse limitazioni legali (che poi dipendono da Paese a Paese).
Questo primo approccio opera un'integrazione totale tra mondo Internet e mondo Packet amatoriale, trattando il flusso di dati via radio come un normale canale comunicativo, alla pari con Ethernet, slip, ppp ecc. Di contro, necessita di una discreta quantità di programmi applicativi diversi, e... di una discreta quantità di tempo per configurare tutto per benino!
È una soluzione - a mio avviso - orientata all'"end user", nel senso che se a qualcuno è sufficiente "uscire in packet" senza offrire servizi ad utenti, le ax25-utils sono sufficienti allo scopo (e senza ingrullire troppo in smanettamenti software!), mentre una macchina server abbisogna invece della varietà di applicativi sopra descritta, con ovvie difficoltà nella configurazione dei singoli programmi.
Il secondo metodo vede - in un sistema Linux tradizionale, anche senza il supporto kernel dell'AX.25 - l'uso di un programma già molto in voga tra i Radioamatori che usano (o usavano) MS-DOS: un programma che - udite, DOS-sisti non OM! - ha permesso per molti anni la simulazione di ambiente tcp/ip tipicamente Unix, seppur internamente al limitatissimo DOS... Parlo del NOS (Network Operating Sistem) e derivati (JNOS, TNOS...), creati liberamente da gruppi di appassionati "esperti" nella programmazione e nelle telecomunicazioni, e diffusi tra il mondo amatoriale con una formula "GNU ante litteram", "free" per i Radioamatori e col supporto dei sorgenti, in modo che chiunque potesse operare le proprie modifiche e miglioramenti.
Il NOS è in pratica una "Unix shell" con comandi particolarmente orientati alla comunicazione tramite AX.25 e tcp/ip; a seconda delle implementazioni può supportare anche connessioni slip, ppp e dial-up, contiene telnet, ftp, gestione di un BBS e dei Newsgroups; è multisessione, multiterminale... anche nella versione per DOS (in questo caso, compatibilmente con le limitazioni di memoria presenti nel s.o.)!
In ambiente Linux l'uso di un programma che crea un "ambiente Unix" aggiuntivo può sembrare privo di significato; ma l'integrazione nello stesso ambiente degli applicativi tipici per le connessioni tcp/ip e AX.25 - come pure la possibilità, per chi ha usato NOS et similia in ambiente DOS e quindi ha già i necessari files di configurazione, di "migrare" verso Linux in modo quasi indolore, fa sì che il NOS (nelle sue varianti) riesca a riscuotere un discreto successo anche tra gli appassionati di Linux.
Esiste per Linux un porting del JNOS (anche se non più facilmente supportato) mentre originario dell'ambiente Linux è il TNOS (Tampa Network Operating System), anche trasportabile in ambiente DOS previa compilazione col DJGCPP (il GNU C++ in ambiente MS-DOS), la cui release attuale - la 2.30 - offre discrete possibilità in termini di operatività e flessibilità di impiego.
Col TNOS è possibile creare un server completo sotto ogni aspetto: dal BBS radioamatoriale (completo di forwarding dei messaggi da un sistema all'altro - vedi prossimo paragrafo) ai servizi telnet, ftp, nntp e http; possiede una funzione di "Converse Bridge" per il servizio di "chat" anche tra utenti di diversi sistemi; supporta i più diffusi protocolli di livello 1 esistenti - slip, PPP, Kiss, Ethernet - con possibilità anche di interfacciarsi nella rete tcp/ip del sistema Linux "ospitante". E questo con la sola fatica di configurare un unico file.
L'avere poi implementato un sistema radiotelematico con indirizzo di rete tcp/ip completamente separato da quello del sistema operativo stesso, garantisce inoltre una maggiore sicurezza qualora nel sistema Linux ospitante vi fossero dati e aree che non si vogliono far accedere via radio.
Personalmente ho implementato, come Radioamatore (con nominativo IK5FKA) un sistema TNOS 2.30 dotato delle seguenti caratteristiche:
- Accesso tramite 3 porte radio, due a 1200 b/s (una in gamma VHF e una in UHF) e una terza in UHF a 9600 b/s, quest'ultima affacciata alla "rete europea" FLEXNET, che tramite nodi via radio collega parte dell'Italia con Germania, Svizzera, Francia e Austria; una seconda rete (ITANET) con tecnologia leggermente diversa è poi accessibile attraverso la porta VHF, e permette collegamenti con parte dell'Italia e della Slovenia.
Un capitolo successivo descriverà nei dettagli il mio sistema.