INTRODUZIONE

 

Il termine "radioamatore" (definito "OM" ovvero "Old Man", vecchio mio), seppur genericamente attribuito alla folta schiera di appassionati che utilizzano radio trasmittenti per comunicare a scopo di divertimento e di gratificazione personale, è ufficialmente assegnato a coloro che, dopo un apprendimento dei fondamenti di radiocomunicazioni e delle tecniche di comportamento, hanno superato un esame richiesto dal Ministero delle Telecomunicazioni, senza il quale la "patente di radiooperatore" e la "licenza di impianto ed esercizio" non vengono rilasciate.

Questa precisazione è d'obbligo per distinguere, perlomeno, le frequenze utilizzabili, dai "radioamatori patentati" e dai "CB": questi ultimi infatti adoperano esclusivamente apparati omologati nella gamma dei 27 MHz (estremo alto delle onde corte) mentre i possessori di patente rilasciata dal Ministero possono operare - con apparecchiature non omologate e quindi anche autocostruite - su "fette" di frequenza che vanno - e l'aggiornamento è di poche settimane fa - dai 136 KHz (nella gamma delle onde lunghe) fino alla gamma, per alcuni "impossibile", delle microonde a 47 GHz!

 
A questo punto molti si chiederanno: "Cosa c'entra Linux coi radioamatori? Che legame c'è tra un "oggetto analogico" quale è la radio, e l'hardware e software dei computers? Cosa offre Linux agli smanettoni delle frequenze?"

La risposta è presto detta, anzi mica tanto presto perché un po' di storia, naturalmente, è d'obbligo...

Parallelamente all'avvento delle tecniche di trasmissione dati X.25 "a pacchetto", ovvero ITAPAC in Italia, quindi a partire dagli anni '80, qualcosa di simile iniziò a nascere per le vie dell'etere, ad opera di gruppi di appassionati del mondo radioamatoriale.

Alcune tecniche "digitali" per trasmettere testi scritti erano tuttavia già realizzate (RTTY, AMTOR), ma l'adozione dei protocolli X.25 di livello 2, opportunamente modificati per le esigenze di comunicazione via etere, ha successivamente portato a livelli impensabili la sofisticazione nella trasmissione delle informazioni.

Se lo scopo di un "hobby" nell'individuo (sia nel bambino che nell'adulto) è quello, nel proprio piccolo, di "fare come i grandi", ecco che ci troviamo, ai giorni nostri, di fronte a "reti radiotelematiche", gestite autonomamente e gratuitamente da singoli o gruppi di appassionati, che nulla ha da invidiare - nel proprio piccolo, appunto - a ciò che nella "rete delle reti" (o nelle reti pubbliche a pagamento) esiste, seppur realizzato a costi molto superiori...

  


Torna alla Home Page