Piovono opinioni contrastanti riguardo l'uso dei modi digitali nelle comunicazioni in HF. Troppo facile arrivare in capo al mondo? Troppo automatizzati i QSO? Sarà mica l'FT8 un protocollo per i più pigri?  Un paio di altre considerazioni, però, me le son fatte (e non ditemi che sono "di parte" perché magari lo sono!).

Che si dice riguardo alle potenze utilizzabili? Se bastano pochi watt (e senza neanche una Yagi sul tetto...) per "andare in aria" visualizzando poi, dalla mappa di pskreporter.net, report anche bassi ma a migliaia di chilometri di distanza, un po' di soddisfazione magari si prova. Considerando poi che un equivalente QSO in fonia necessiterebbe di potenze anche decine di volte tanto.

Certo il QSO "voice" permette ben più di uno scambio di rapporti di ascolto ma se è proprio questo quel che serve per convalidarlo, basta allora il segnalino sottile che si intrufola anche a -20 dBm attraverso il QRM!  "Fare tanto con poco", non si scalda l'alimentatore, non sale troppo la bolletta della luce... anzi basterebbe un sistemino a celle solari tra i campi delle passate assolate vacanze!

L'altro impulsivo pensiero mi arriva al vedere quanto scarto ci possa essere sui livelli di ricezione nella lista dei passaggi decodificati nella schermata di WSJT-X: tra -23-24 e +5 dBm e oltre! Il che vuol dire che arrivano nello stesso "livello di percezione" i segnaloni del mostro (e, su questo terreno, pure incosciente) kilowattaro e il QRP di un /P a batterie, Davide e Golia legati al filo "senza fili" del collegamento anche intercontinentale...

Ma infine, "automatico, semiautomatico o a manina"? C'è da scegliere, tra FT4 e FT8, JS8 o PSK. Importante però è saper distinguere questi modi di emissione da quelli "tradizionali", nelle proprie considerazioni su diplomi vari e DXCC. Secondo me si viaggia su due binari differenti, entrambi validissimi ma che non si possono intrecciare...