Per caso ho scoperto nel Web una pagina che ha portato i miei ricordi indietro nel tempo! Di quando anch'io negli anni '70 fui coinvolto, tecnicamente ma soprattutto con passione, nella realizzazione di una delle prime "radio libere" in FM...

Ed ecco qua, dal sito Storiaradiotv, anche "la mia storia", ricavata vedo in gran parte da un post che scrissi molti anni fa nel mio blog personale: 

RADIO CENTRO 105 (poi cambiata in RADIO MILANO OVEST):  nasce a Milano con prove tecniche di trasmissione nel 1974 per conto di un gruppo di giovani guidati da Roberto Del Bianco che con soli 2 watt di potenza, emette sui 105 MHz trasmissioni sperimentali tre volte la settimana da una sede non fissa, la sera a casa di amici, con l’antenna fortunosamente issata sul balcone e smontata al termine delle prove, “per non lasciar traccia alcuna del reato…”. In programma musica rock-pop-folk etc.

Ricorda il fondatore: … Quella “radio libera”, Radio Milano Ovest, era quanto di più artigianale ci fosse…

la costruii io, decisamente fuori dalle righe, usando uno schema elettrico tipico delle “radiospie” Fm che andavano in voga in quegli anni e che si trovavano in tutte le riviste per appassionati di elettronica, il tipico oscillatore a radiofrequenza con un solo transistor (a cui aggiunsi però degli stadi di amplificazione, fino ad arrivare alla frequenza “mostruosa” di due watt (ridete, ridete!). E mentre ogni schema di radio trasmittente che si rispetti aveva perlomeno un quarzo per stabilizzare la frequenza, io risolsi il problema (che per quel tipo di oscillatori così semplici è molto grave) con un ingegnoso sistema di correzione automatica delle variazioni di frequenza – non mi addentro nei dettagli, mi sa che ho parlato fin troppo da “tecnico” finora! ma lo scopo era raggiunto sennò si arrivava a “navigare” su e giù per la gamma e chi ci sentiva poi? Usavamo trovarci la sera, 3 volte alla settimana (radio moooolto libera quindi!) e il nostro repertorio era il classico dell’epoca; Pink Floyd, Genesis, Beatles, cantautori italiani (molto gettonato Guccini), qualche dibattito su problemi sociali, un’apertura alle notizie locali.

 Uno dei nostri problemi era la mancanza di un locale dove trasmettere! La sera delle trasmissioni arrivavo io con le apparecchiature a casa di un amico, si issava l’antenna sul balcone e via! (Ridete anche qua…). Quanto al “panico”, all’epoca non ne avevo affatto, poi erano soprattutto altri amici a fare il “disk-jockey”: però ricordo che verso gli ultimi mesi di trasmissione avevo creato una rubrica “Salve ragazzi!” dove parlavo di tutto un po’.

Terminammo le trasmissioni quando capimmo che non avremmo più potuto restare al passo con la crescente commercializzazione dell’etere… quando per farsi sentire le altre radio si spintonavano a suon di migliaia di watt noi eravamo rimasti coi nostri 2 miserelli watt e soprattutto senza alcuna voglia di cambiare il nostro spirito di pionieri e di pensatori indipendenti dalle lobbies mediatiche che si stavano formando… e che se per sopravvivere avessimo dovuto sottostare a un “padrone”, no, grazie, non ci stiamo, è stato bello ma vogliamo restar liberi. E così si chiuse un’epoca…”.